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Questa antica leggenda molisana narra che in epoca feudale vivesse a Castropignano una ragazza talmente bella da essere chiamata la fata, promessa sposa di un fortunato giovane del luogo.

All’epoca, però, vigeva la legge dello “ius primae noctis”: il diritto da parte del signore feudale, in questo caso di un duca, di poter trascorrere la prima notte di nozze con la moglie di un suo servo.

Una legge tremenda, alla quale la giovane donna, la fata, proprio non voleva sottomettersi. Si diede perciò alla fuga, la quale terminò con un lancio nel vuoto, proprio dalla roccia ora chiamata, il Cantone della Fata.

La giovane si sottrasse al disonore per amore e la tradizione popolare non solo vede la roccia come il simbolo d’amore, ma la identifica come il punto esatto in cui si aggira il fantasma della bellissima donna.

Il cantone della fata

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