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I primi abitanti stanziali di Torre Boldone potrebbero risalire al neolitico, ma solo intorno al V secolo a.C. troviamo tracce di insediamenti certi. All’epoca tutto il territorio era occupato da boschi e selve attraversato da un sentiero tra l’attuale zona di S. Martino Vecchio e il paese di Gorle: da lì si poteva raggiungere Bergamo e la Valle, quindi un sentiero di grande importanza, lungo il quale sorgono le prime abitazioni.

Con l’arrivo dei romani il villaggio di Bergamo diventa un MUNICIPIUM che gode di tutti i diritti e così l’antico sentiero si trasforma diventando la “via rubra” una via d’importanza strategica di collegamento tra Bergamo e le valli. Per questo il villaggio di Torre cresce e diventa una grossa borgata citata nei documenti storici della fine dell’impero romano.

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Nei secoli seguenti le invasioni barbariche provocano distruzioni stragi, carestie e pestilenze; spesso gli abitanti fuggono.

All’arrivo dei Longobardi Bergamo e il suo territorio sembrano una landa desolata e distrutta: di Torre Boldone non rimane nulla.

I Longobardi si stanziano a Bergamo città e nella provincia, creando anche due “curtis regiae”; affiancandosi agli abitanti superstiti e mantenendo quel poco che era rimasto della città romana, questo popolo getta le basi di quello che siamo oggi, per quanto riguarda la popolazione, i costumi e la lingua; ancora oggi, molti toponimi richiamano l’idioma di questa popolazione, che ritroviamo in parte anche nel nostro dialetto.

romani
longobardi
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